La Toelettatura

Una regolare toelettatura è  importante per:

  •  aiutare il gatto  a ridurre la quantità di pelo ingerito, considerando che fino a due terzi del pelo perso di un gatto vengono da lui ingeriti durante la sua auto- toelettatura e che questi potrebbero portare alla formazione di boli che irriterebbero stomaco ed intestino;
  • controllare lo stato di salute della cute;
  • creare e conservare un rapporto di fiducia e complicità con il proprio gatto, che capisce e accetta di dipendere da voi;
  • abituare il gatto ad essere maneggiato aiutandolo così ad essere maggiormente predisposto a farsi toccare in occasione della visita veterinaria.

 

Si consiglia di abituare il gatto alla toelettatura fin da piccolo: se le spazzolature vengono eseguite con un movimento dolce e ritmico, esse saranno considerate dal gattino come delle coccole. E' utile anche utilizzare un tono di voce amorevole  e scegliere momenti tranquilli in quanto il gatto è in grado di percepire eventuali tensioni. Dopo ciascuna operazione di toelettatura, può essere utile dare al gatto un bocconcino prelibato come premio in modo che gli interventi vengano associati a momenti piacevoli.

 

LA SPAZZOLATURA

 

La prima fase della toelettatura è la spazzolatura attraverso la quale verrà eliminato il pelo morto ed eventuali nodi.

Il manto di ogni gatto è diverso a seconda della razza ed, in generale, a seconda delle proprie origini.
Il siberiano, nello specifico, ha un pelo semilungo e presenta caratteristiche che variano in base alle stagioni. 

In inverno il mantello è relativamente lungo intorno al collo, nel petto, sotto il ventre e sulla coda e presenta un folto sottopelo idrorepellente. In questo periodo è sufficiente spazzolarlo due volte alla settimana per mantenere in ordine il mantello prestando attenzione alla zona dietro alle orecchie, dietro agli arti anteriori e posteriori e sull’addome dove è più facile trovare nodi e grovigli.

Il mantello deve essere pettinato con estrema delicatezza dapprima con un pettine di metallo a denti larghi passandolo per il verso della crescita e successivamente  con un pettine, sempre di metallo, a denti più fitti.

In estate, con il caldo intenso, il Siberiano naturalmente perde il suo manto invernale (gran parte del sottopelo) e assume le caratteristiche di un gatto quasi a pelo corto. Durante questo periodo occorrerà intensificare le spazzolature (quotidiane o a giorni alterni) per evitare che il gatto, leccandosi, ingerisca troppo pelo.

 

Il bagno

 

Nei Siberiani si consiglia di effettuare il bagno almeno un paio di giorni prima dell’expo.

L'acqua deve essere ben calda, la temperatura deve essere prossima a quella corporea del gatto (38-39 gradi).

Per le zone grasse come la coda (aprite il pelo e massaggiate in modo da far penetrare bene il prodotto), la  parte posteriore delle orecchie, le  zampe e la gorgiera, si consiglia di passare una crema sgrassante sul pelo asciutto.

Per il resto del corpo, si consiglia di  inumidire il pelo con dell'acqua tiepida e versare successivamente una piccola quantità di shampoo (specifico in base al colore del mantello) massaggiando energicamente specialmente le zone nelle quali abbiamo precedentemente messo la crema sgrassante.
Sciacquate e ripetete utilizzando diversi shampoo per togliere l’unto che si forma specialmente sul manto dei maschi interi (consigliato anche il classico Svelto), uno shampoo per migliorare la luminosità e far risaltare il disegno, uno shampoo volumizzante e infine shampoo con emolliente che verrà fatto penetrare meglio in profondità usando il cardatore prima di sciacquare; lavare quindi occhi ed il musetto non con getto diretto stando attenti che l’acqua non entri né nelle orecchie né nel naso.

Dopo ogni shampoo risciacquare il manto e assicurarsi che dopo il lavaggio finale il pelo sia privo di qualsiasi residuo.

Il risciacquo è l’operazione più importante del bagno perché se il pelo non è ben risciacquato, una volta asciutto, sarà pesante e si dividerà immediatamente in tante piccole ciocche.

Terminato il lavaggio bisogna pre-asciugare il gatto con almeno due salviette per tamponare l'acqua in eccesso: si inizia ad asciugare la testa, proseguendo con la gorgiera, il petto, le zampine anteriori e il resto del corpo alzando il pelo con pettini antistatici di varie misure ed utilizzando il getto del phon in contropelo per un effetto volumizzante (esistono degli spray che dati sul pelo ancora bagnato aiutano in questa operazione). Per le zampe e la coda è preferibile aiutarsi con un cardatore.
Se il gatto non sopporta il rumore del phon, si consiglia di utilizzare un termoventilatore silenzioso dopo averlo tamponato bene con un asciugamano;  anche durante questa asciugatura, occorrerà pettinare il gatto per evitare che il pelo si arricci. In alternativa, per tranquillizzare il gatto, può essere utile chiuderlo in un trasportino anche se, a lungo andare, se il bagno diventa un rituale, il gatto smette di temere i vari rumori o attrezzi utilizzati e vive il momento del bagnetto serenamente.

L’asciugatura termina quando il pelo del vostro gatto sarà perfettamente asciutto, altrimenti rischiate di compromettere il risultato.

Il nostro consiglio è di non toccare il manto del gatto fino al giorno dell’expo: ricordiamoci che più si tocca il pelo del nostro gatto e più si sporca; dunque per un risultato perfetto munitevi di borotalco (ne vendono per gatti ma va benissimo il borotalco di un qualunque supermercato, tipo Fissan) che ha lo scopo di asciugare ulteriormente il pelo e renderlo perfettamente pettinabile, spesso nascondendo piccole zone “unte”, mal sciacquate, troppo maneggiate, rimaste umide o bagnate dal vostro micio. I passaggi sono i seguenti:

  • mettere un po’ di borotalco su un cardatore non troppo piccolo (7x10 cm circa) e  passarlo contro pelo sulla gorgiera, coda, sotto coda;
  • passare uno spray volumizzante su un pettine antistatico, scuoterlo per non rischiare di bagnare il pelo e passarlo contro pelo;
  • appena prima di portarlo dal giudice l’ultimo tocco è passare un  antistatico sempre sul pettine  delineando il manto dalla schiena in giù, per un perfetto risalto del disegno.

 

Quando non è possibile fare il bagno, si consiglia di strofinare sul mantello una salvietta imbevuta di acqua e aceto che oltre a togliere la polvere in eccesso renderà il pelo più lucido.

Il muso non va lavato, ma le singole parti del muso possono essere pulite dopo il bagno: 

  • Occhi

Devono essere puliti preferibilmente una volta al giorno strofinando leggermente una garza sterile (si sconsiglia l’utilizzo di batuffoli di cotone perché potrebbero lasciare residui), sia sulla parte interna verso il naso che esterna, imbevuta di camomilla tiepida, che ha proprietà decongestionanti, oppure dei colliri specifici o la soluzione fisiologica.

  • Orecchie

Si consiglia di usare dei dischetti di cotone e strofinare con movimenti delicati e leggeri seguendo il verso di uscita del padiglione auricolare.

Le orecchie non devono presentare cerume grigiastro-marrone. 

  • Denti

Per prevenire la formazione del tartaro si consiglia di sfregare i denti con una garza oppure, anche se poco gradito dal gatto, utilizzare spazzolino e dentifricio specifici.

  • Le unghie

L'unghia del gatto si rinnova continuamente crescendo in lunghezza e sfaldaldosi lateralmente. Il gatto ha la necessità di “limare” le proprie unghie contro una superficie ruvida per comunicare la proprietà del territorio; inoltre, in casa, non potendo consumarle prontamente, diventerebbero troppo appuntite e potrebbero rovinare i tessuti e provocare ferite durante il gioco. Si consiglia pertanto l’utilizzo di un tiragraffi e il taglio delle unghie. Lo strumento più idoneo è il tronchesino specifico; si consiglia quindi di sedersi con il gatto in braccio, posizionato con la schiena rivolta verso di noi e di estrarre l'unghia premendo alla base del polpastrello in modo da poterne spuntare pochissimi millimetri con il tronchesino. La parte che va tagliata è solo la punta (quella trasparente-bianca): se si tagliasse accidentalmente la parte viva di colore rosa essa sanguinerebbe creando molto dolore al gatto.

 

di Milena Resente (Allevamento Silkasib)

con la collaborazione di Erika Vergani (Allevamento Matiblue)