Come Leggere le Etichette

 

L’ALIMENTAZIONE STEP 1: IMPARARE A LEGGERE LE ETICHETTE

L’alimentazione in generale è un argomento talmente vasto da sembrare infinito. Molte sono le domande che una persona arriva a porsi quando si prefigge di dare ai propri animali il meglio sotto il punto di vista nutrizionale, perché il vecchio detto “Sei quello che mangi” non vale certo solo per noi esseri umani.

La prima cosa fondamentale da sapere, usando molto spesso cibo confezionato, è cosa esso contenga. Per fare questo dobbiamo imparare a leggere le etichette, dall’inizio alla fine.

Parlando di cibi umidi innanzitutto dobbiamo saper distinguere il CIBO COMPLEMENTARE dal CIBO COMPLETO. Il cibo complementare è quel cibo che, come dice la parola stessa, può andare a completare l’alimentazione ma non ha all’interno gran parte dei nutrimenti necessari per far sopravvivere il gatto in buona salute. Possiamo identificarlo come un “di più”, qualcosa che si dà un po’ per viziare il gatto un po’ per integrare dell’acqua, molto contenuta ovviamente nei cibi umidi. Il consiglio è di non abusarne e darlo, se si vuole, 1 massimo 2 volte la settimana. Contenendo infatti solo parti magrissime di carne (solitamente filetti di pollo o tonno), senza interiora o additivi, è troppo povero di grassi, vitamine e molto squilibrato nell’apporto di minerali.

L’umido completo invece può tranquillamente essere dato come alimento unico al gatto proprio perché contiene tutto ciò che serve per il suo sviluppo e per mantenersi in buona salute.

Spesso le diciture sulle confezioni del cibo umido non sono corrette e non di rado un complementare viene etichettato come completo. In realtà c’è un modo estremamente semplice per capire che tipologia di alimento abbiamo in mano: guardiamo sempre la percentuale di grassi. In un completo dovrebbe essere sempre circa la metà di quella delle proteine.

Tornando all’etichetta di un cibo solitamente essa è composta da varie parti: la lista degli ingredienti, la composizione analitica, la provenienza del prodotto e le modalità d’uso e conservazione.

 

LA LISTA DEGLI INGREDIENTI

Parte fondamentale per valutare un prodotto deve essere per legge completa e in ordine decrescente. Ciò vuol dire che tutti gli ingredienti contenuti devono essere elencati e che il primo prodotto che troverete in lista sarà quello più presente all’interno della confezione e così via a scalare. Leggetela SEMPRE e scoprirete che ad esempio molti cibi umidi che vengono presentati sul fronte della confezione come “a base di pollo” in realtà hanno solo un 3%/4% di pollo all’interno e che il resto del contenuto viene descritto con un più generico “carni e derivati”.

Preferite sempre cibi che riportano nella lista degli ingredienti l’esatta tipologia di carne usata meglio se fresca o disidratata (nel caso dei cibi secchi) al momento della preparazione del prodotto. Le percentuali di carne contenuta devono essere sempre molto alte soprattutto nel caso di cibo per gatti che, ricordiamo sempre, sono carnivori obbligati.

In generale consigliamo sempre di scartare alimenti che vi lasciano con dubbi o domande: “Carni e derivati” “Sottoprodotti della carne/pesce” “Farine di carne/pesce” sono diciture che lasciano molto spazio all’immaginazione…e alla scarsa qualità.

Accertatevi che negli ingredienti non figurino zuccheri e glucosio, inutili e, se continuamente somministrati, decisamente dannosi per qualsiasi tipo di animale.

Oggi quasi il 90% dei cibi secchi per animali contiene uno o più tipi di cereali in grandissima quantità (per verificarlo basta prendere un qualsiasi pacco di crocchette per vedere che al primo posto tra gli ingredienti figura sempre un cereale). Diciamolo a chiare lettere: I CEREALI AI GATTI NON SERVONO. In natura non li mangiano e considerata l’elevata presenza di carboidrati e micotossine al loro interno a lungo andare possono portare notevoli disturbi tra cui intolleranze, obesità e intossicazioni. Non dimentichiamo poi che i cereali contengono moltissimi carboidrati che in realtà sono zuccheri. Il cibo secco più consigliato quindi per un gatto è sempre un buon GRAIN FREE. L’unico motivo per cui i cereali vengono usati dalle aziende di pet food è che sono una materia prima che fa tantissimo volume, semplifica la lavorazione delle crocchette e costa pochissimo.

Alla fine della lista degli ingredienti si trovano gli ADDITIVI che solitamente vengono identificati come Nutrizionali e Tecnologici (o Leganti). I primi servono ad integrare tutti quelle vitamine e quei nutrienti che gli ingredienti non contengono magari a sufficienza in maniera naturale, i secondi invece hanno solitamente funzioni addensanti o conservanti.

Sugli additivi nutrizionali non c’è molto da dire, servono e devono esserci per rendere il cibo completo. Su quelli tecnologici invece si possono spendere due parole. Gli unici addensanti che si possono accettare sono quelli naturali come ad esempio la gomma di guar, di xantano o la gomma cassia. Stesso discorso vale per i conservanti dove come naturali solitamente troviamo vitamina E o rosmarino. Tutto ciò che invece viene identificato con sigle in linea di massima è una sostanza chimica. BHA e BHT sono i principali conservanti chimici usati dalle industrie di prodotti alimentari sia per consumo umano che animale. Sono sostanze bandite in molti paesi per il loro potere irritante e sospetto cancerogeno quindi il suggerimento è di evitarli accuratamente. Purtroppo negli ultimi anni molte aziende hanno sostituito il nome del conservante usato con la dicitura generica “CONSERVANTI”. Quando su una confezione di cibo trovate questa scritta senza il nome del conservante indicato 99 volte su 100 il conservante è uno dei due indicati in precedenza.

 

LA COMPOSIZIONE ANALITICA

Serve per capire se il cibo che avete in mano è equilibrato a livello nutrizionale oppure no. In generale avendo il gatto bisogno di un’alimentazione altamente proteica non bisognerebbe mai scendere in un cibo secco sotto il 30% di proteine e in un cibo umido sotto il 10% . La percentuale di grassi può invece variare a seconda della tipologia di gatto ma si consiglia comunque di non scendere sotto il 18% per il secco e sotto il 5% per l’umido.

Tre valori importantissimi da valutare in questa sezione sono i minerali. Guardare sempre che il rapporto Calcio/Fosforo sia equilibrato. Dividendo il primo per il secondo si dovrebbe sempre ottenere un numero che varia da 1 a 1,2. La percentuale perfetta di magnesio invece non dovrebbe mai superare lo 0,1.

Anche le ceneri gregge sono un valore importante. Sono i minerali (sostanze inorganiche) che rimangono dopo l’incenerimento di tutto il materiale organico ed indicano quanti minerali in totale effettivamente sono contenuti in un cibo. Considerando che la maggior parte dei minerali sono contenute nelle parti di scarto dell’animale (ossa, piume ecc.) l’ideale sarebbe non scegliere

mai un cibo secco che superi il 7/7,5% di ceneri. 8/8,5% è ancora accettabile. Tutto ciò che supera questa soglia è possibilmente da scartare. In un cibo umido sarebbe opportuno non superare il 2,5%. Anche perché un elevato apporto di minerali può creare squilibri soprattutto a livello dell’apparato urinario.

 

LA PROVENIENZA

Leggere sulla parte frontale di un prodotto che è italiano non significa che sia realmente prodotto in Italia con carne italiana. Se infatti cercate sulla confezione di moltissime marche famose nel campo del pet food di origine italiana troverete (solitamente sul retro scritto bello in piccolo) che in realtà il cibo è importato dalla Thailandia.

Controllate sempre TUTTE le diciture sulla confezione dei prodotti, spesso l’immagine frontale fatta per attirare il cliente nasconde un retro ben poco invitante.

 

di Samantha & Marco

Inheritance siberian cattery & Droskova siberian cattery

 

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